Batufoli (Polenta al ragù)

Tipico piatto autunnale della cucina “povera” labronica. I “Batufoli” hanno preso questo nome dalla forma dei mucchietti di farina gialla: essa non è densa come la polenta, ne liquida, e stesa nel piatto prende la forma dei ciuffi di cotone appesi alle piante, batuffoli appunto. La ricetta originale prevede che il ragù sia fatto con la carne di maiale o con la salsiccia, ma è molto comune l’utilizzo di carne di manzo.

Ingredienti 6-8 porzioni

  • 400 gr. di farina di mais
  • 2 lt. circa di acqua
  • Olio extravergine d’oliva
  • Parmigiano
  • 350 gr. di macinato di carne di maiale o salsicce
  • 400 gr. dì pomodori pelati e senza semi
  • Una manciata di funghi secchi
  • Uno spicchio d’aglio
  • Odori (cipolla, sedano, carota, prezzemolo) per il soffritto

Preparazione

Il ragù

In una casseruola soffriggere nell’olio cipolla, sedano, carota e prezzemolo tritati. Fare colorire leggermente ed aggiungere il macinato. Fare rosolare la carne tenendola separata e rigirandola aiutandosi con un mestolo, e dopo qualche minuto aggiungere i pomodori e i funghi secchi appena sciacquati. Se si usano pelati o pomodori freschi, prima devono essere passati. Aggiungere eventualmente un cucchiaio di concentrato di pomodoro. Lasciare sobbollire a fuoco basso per almeno un ora. Quasi a fine cottura assaggiare e salare.

I Batufoli

Portare all’ebollizione l’acqua, leggermente salata, e versare a pioggia la farina gialla facendola scivolare tra le dita o attraverso un colino, mescolando continuamente per non creare grumi.
I tempi di cottura variano a seconda della farina utilizzata. Se si addensa troppo aggiungere acqua.
A cottura ultimata, con il formarsi delle grosse bolle che iniziano a scoppiare, servire i batufoli nel piatto con un grosso cucchiaio.
Coprire con abbondante salsa e parmigiano e portare in tavola fumanti.

Attenzione: i batufoli appena si raffreddano tendono a formare una crosticina dura in superficie e sembrano freddi. All’interno, tuttavia, sono sempre caldissimi!!

Abbinamento

Vino Rosso Colline Livornesi

Difficoltà

BASSA

Riotta Briaa (Ricotta Ubriaca)

Un dolce semplicissimo e tradizionale della cucina povera Livornese che nasce utilizzando ingredienti economici: la ricotta, ad esempio, era un tempo lo scarto delle lavorazioni casearie. In questo caso, viene arricchita con ingredienti tipici delle festività natalizie quali le nocciole e il liquore.

ingredienti per 4 porzioni

500 gr. di ricotta fresca
80 gr. di zucchero
150 gr. di noccioline tostate
1 bicchierino di cognac

Mettere la ricotta in una terrina capiente; aggiungere lo zucchero e mischiarlo bene con un cucchiaio. Aggiungere le noccioline sgusciate, pelate e tritate grossolanamente.
Successivamente versare il liquore, amalgamare il tutto e mettere in frigorifero almeno 30 minuti prima di servire.

Testaroli al Pesto

I Testaroli, un piatto molto semplice a base di farina, acqua e olio, rappresentano la tipica ricetta “povera” dei contadini della Lunigiana.

Ingredienti per 4 porzioni

  • 400 gr. di Testaroli
  • (220 gr. di farina e acqua q.b.)
  • 60 gr. foglie di basilico (circa due mazzetti)
  • 2 spicchi d’aglio
  • 30 gr. di noci e pinoli
  • 50 mgr. di pecorino secco (non salato)
  • 100 gr. di Olio Extravergine d’oliva

Preparazione

La preparazione del Testarolo comporta l’utilizzo di “testi” in terracotta o ghisa di non facile reperibilità. La ricetta è stata qui rivista, per consentire l’utilizzo dei normali attrezzi da cucina. In alternativa, anche al di fuori della Lunigiana, nelle migliori gastronomie o negozi di pasta fresca si possono trovare i Testaroli già pronti in confezioni sottovuoto.

Per il pesto:

lavare le foglie di basilico e farle asciugare su un panno o della carta assorbente, prestando attenzione a non schiacciarle.
Mettere le foglie asciutte nel mortaio con il sale, i pinoli, l’aglio mondato ed intero.
Schiacciare il tutto a lungo col pestello, sino ad ottenere un composto omogeneo.
Unire il formaggio e, sempre rimestando, diluire con l’olio versato a filo.

Per i testaroli:

stemperare 250 gr. di farina con una discreta quantità d’acqua (circa 220 ml.) per ottere una pastella piuttosto liquida. Aggiungere un cucchiaio d’olio e un pizzico di sale. Lasciar riposare per 15 minuti.
Al posto del testo è possibile utilizzare una padella antiadernte, magari con fondo spesso in modo da accumulare calore. Versare un cucchiaio di olio e la pastella: il composto dovrà avere uno spessore di 3 o 4 mm.
Dopo aver coperto la padella, cuocere a fuoco medio alcuni minuti da entrambe le parti.
Con le dosi sopra indicate, si dovrebbero ottenere due testaroli con una pabella da 24cm.
Una volta freddi i testaroli devono essere tagliati, prima in strisce di circa 3 cm e poi in losanghe di circa 10 cm.
Metterli poi a bollire in acqua leggermente salata. Dopo due o tre minuti, scolarli e condirli a piacere.

Abbinamento

Difficoltà

BASSA

Spunti & trucchi

I Testaroli vengon serviti anche con sughi di carne, di selvaggina e con pollo in umido.

Frittelle di Farina Dolce

Ingredienti per circa 20 frittelle

  • 250 gr. farina di castagne
  • 250 gr. di acqua
  • Olio di oliva extravergine
  • 50 gr. di uva sultanina
    (a piacere)
  • 30 gr. zucchero a velo (a piacere)

Preparazione

In una terrina stemperare la farina con l’acqua e un pizzico di sale e un cucchiaio di olio.
Lasciare a riposare almeno un ora. Nel frattempo, se si utilizza, far rinvenire l’uva mettendola in un bicchiere con l’acqua.
L’impasto deve essere di una densità tale per cui mettendo l’uva non affondi completamente. Come variante si possono aggiungere anche pinoli, noci ecc.

Friggere in due dita d’olio versando l’impasto con un grosso cucchiaio o un ramaiolo.

Appena prende colore il bordo girare e finire di cuocere l’altro lato. Sgocciolare su una carta assorbente o meglio carta gialla e spolverare con lo zucchero a piacimento.

Abbinamento

Vino Novello

Difficoltà

BASSA

Spunti & trucchi

Servire con ricotta fresca.

Cantuccini di Borgo a Buggiano

I cantuccini sono un prodotto tipico di tutta la Toscana, anche se è Prato a vantare l’ideazione di queste dolci. La ricetta è fatta risalire al Settecento; sembra però che le origini vere e proprie di questi biscotti siano antecedenti, e indizi di dolci analoghi si ritrovano addirittura in alcuni manoscritti altomedievali che attestano una produzione consolidata nelle cucine di alcuni monasteri dell’Appennino. I cantuccini venivano offerti nelle occasioni di festa con il vinsanto oppure, considerato il loro alto valore energetico, consegnati a chi partiva per lunghi pellegrinaggi o doveva sostenere lavori particolarmente pesanti.

La seguente ricetta è la revisione “casalinga” tratta dal ricettario della pasticceria di Arturo Biagi, risalente agli anni venti del secolo scorso. E’ in effetti più complessa nella realizzazione della ricetta tradizionale, ma permette di ottenere un prodotto che, in una biscottiera, si mantiene per alcuni mesi.

Ingredienti

Per il lievito:

  • 8 gr. di lievito di birra
  • 50 ml acqua
  • 10 gr. di zucchero
  • 80 gr farina
  • 2 tuorli d’uovo
  • 290 gr. di zucchero
Per l’impasto:

  • 50 gr burro
  • 3,5 gr. sale
    (un cucchiaino)
  • Farina q.b. (250 gr. circa)
  • scorza di 1/2 limone
  • 150 gr mandorle
  • 1 albume per la spennellatura

Preparazione

Lievito bianco

Stemperare il lievito con l’acqua e un cucchiaino di zucchero. Non appena si forma la schiuma, impastare con la farina. Compattare l’impasto, e metterlo in una bacinella coperto con un panno umido; dovrà lievitare fino a raddoppiare le proprie dimensioni.

II° lievitazione (dopo almeno 2 ore)
Diluire il lievito bianco in una bacinella, con le uova sbattute e lo zucchero, il sale, la scorza di limone, quindi impastare aggiungendo pian piano la farina e il burro fino a quando l’impasto non risulta omogeneo e morbido.
Aggiungere le mandorle. Continuare ad impastare in modo da ottenere un composto piuttosto asciutto. Modellare dei panetti a forma di cilindri schiacciati larghi circa 3 o 4 dita. Stenderli sopra una teglia da forno spolverata con un pò di farina.
Coprire con un panno e mettere nuovamente a lievitare, almeno un’ora e mezza, in un luogo caldo e umido.

Spennellare con un albume sbattuto e infornare a 180° per circa 15 minuti (fino a quando non avranno assunto un bel colore dorato).

Togliere dal forno, lasciare raffreddare alcuni minuti. Tagliare i cilindri in senso obliquo, in strisce di circa un dito.
Rimettere in forno quelli che adesso hanno la forma dei cantuccini per 10 minuti, a finire di biscottare.
In alternativa, rimetterli in forno caldo e spento con lo sportello leggermente aperto in modo da far asciugare l’umidità ancora presente nei biscotti.

Abbinamento

Vino Santo
Passito di Pantelleria

Difficoltà

ALTA

Spunti & trucchi

Aggiungere un pizzico cannella. Usare pistacchi in alternativa alle mandorle mandorle

Biscotti di Prato (Cantuccini)

I cantuccini sono un prodotto tipico di tutta la Toscana, anche se è Prato a vantare l’ideazione di queste dolci. La ricetta è fatta risalire al Settecento; sembra però che le origini vere e proprie di questi biscotti siano antecedenti, e indizi di dolci analoghi si ritrovano addirittura in alcuni manoscritti altomedievali che attestano una produzione consolidata nelle cucine di alcuni monasteri dell’Appennino. I cantuccini venivano offerti nelle occasioni di festa con il vinsanto oppure, considerato il loro alto valore energetico, a chi partiva per lunghi pellegrinaggi o doveva sostenere lavori particolarmente pesanti.
Questa ricetta è tratta da “La Cucina Toscana” di Righi Parenti

Ingredienti

  • 200-300 gr.Farina
  • 200 gr.Zucchero
  • 30 Burro
  • 2 Uova + 1 albume
  • 1 cucchiaino colmo di carbonato d’ammonio (10 gr.)
  • 150 gr mandorle (nella ricetta originale sono presenti anche le nocciole)
  • Vanillina
  • scorza di ½ arancio

Preparazione

Montare a neve gli albumi e piano piano aggiungere i tuorli, lo zucchero, il burro in modo da formare un impasto cremoso. Versare la scorza d’arancia e la vanillina. Con un setaccio aggiungere, sempre mescolando, la farina con il lievito.
Aggiungere infine le mandorle. Continuare ad impastare in modo da ottenere un composto piuttosto asciutto. Modellare dei panetti a forma di cilindri schiacciati larghi circa 2 o 3 dita. Stenderli sopra la teglia spolverata con un po’ di farina.
Spennellare con un albume sbattuto e infornare a 180° per circa 20 minuti (fino a quando non avranno assunto un bel colore dorato).

Togliere dal forno, lasciare raffreddare alcuni minuti. Tagliare i cilindri in senso obliquo, in strisce di circa un dito.
Rimettere in forno quelli che adesso hanno la forma dei cantuccini per 10 minuti, a finire di biscottare.
In alternativa, rimetterli in forno caldo e spento con lo sportello leggermente aperto in modo da far asciugare l’umidità ancora presente nei biscotti.

Abbinamento

Vino Santo
Passito di Pantelleria

Difficoltà

BASSA

Spunti & trucchi

 Invece di usare la vanillina, usare lo zucchero aromatizzato con la bacca di vaniglia. Basta conservare un barattolo di zucchero con una o più bacche di vaniglia.

Panettone

Questa ricetta non vuole essere LA ricetta del Panettone, dolce natalizio della tradizionale Lombarda, che ogni famiglia di pasticceri si tramanda da secoli. Questa è semplicemente una ricetta, sperimentata e collaudata da diversi anni, per fare un ottimo panettone casalingo.

La foto è relativa ad uno degli esperimenti leggermente bruciato a causa di un forno eccessivamente caldo.

Le foto “belle” non siamo riusciti a scattarle….finiva prima!

Dosi per 3 panettoni da 7-800 grammi

    I° impasto

  • 250 gr. lievito bianco
  • 250 gr. farina
  • 90 gr. zucchero
  • 75 gr. burro fuso
  • 1 uovo intero + 2 tuorli
  • 50 gr latte
  • 1 cucchiaio miele
    II° impasto

  • 350 gr. farina
  • 150 gr. zucchero
  • 175 gr. burro fuso
  • 4 tuorli
  • 100 gr. di uva sultanina
  • 100 gr. arancia candita
  • 100 gr. cedro
  • 7 gr. di sale
  • Semi di una stecca di vaniglia
  • Scorza di limone

Preparazione

Lievito bianco (mattino)
Preparare il lievito bianco con 10 gr di lievito di birra e 100 gr di farina in circa 70 ml. di acqua

I° impasto (dopo due/tre ore)

Mettere il lievito in una bacinella, diluirlo con le uova sbattute con lo zucchero, aiutandosi con una forchetta. Aggiungere la farina, impastando, ed infine il burro (fuso ma non caldo).
Impastare fino a quando l’impasto non risulta omogeneo. Coprire con una pellicola e un panno, lasciare lievitare in un luogo tiepido e umido senza correnti.

II° impasto (la sera)

Diluire di nuovo l’impasto con le uova sbattute e miscelate con lo zucchero, il sale, la vaniglia e altri eventuali aromi. Aggiungere la farina, e il burro poco alla volta impastando fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Impastare ancora cinque minuti aggiungendo poco alla volta l’uvetta e i canditi.
Dividere l’impasto per il numero dei panettoni e modellarlo a forma di “palla”, depositarlo negli appositi stampi di carta forno. La palla deve essere circa a metà dell’altezza dello stampo. Coprire con un panno leggero e lasciare lievitare tutta la notte in un luogo caldo senza correnti. Siccome durante la lievitazione l’impasto supera l’altezza dello stampo è bene interporre tra lo stampo e il panno un foglio di carta oleata o pellicola in modo che quando si toglie il panno non rimanga appiccicato. Un’alternativa è mettere i panettoni a lievitare dentro il forno, chiuso e spento.
Al mattino, fare un’incisione alla sommità dei panettoni a forma di croce ed al centro metterci una noce di burro.

Mettere in forno (uno o due panettoni) caldo a 200° per 15 minuti poi abbassare a 160° e finire di cuocere per altri 30 minuti.

Abbinamento

Spumante dolce

Difficoltà

ALTA

Spunti & trucchi

Lavorare l’impasto umido senza aggiungere troppa farina

Minestrone alla Livornese

Probabilmente dicendo “alla Livornese”, oggigiorno, si richiama alla mente tutto ciò che somiglia ad un cacciucco, o che viene cucinato in salsa di pomodoro con aglio e peperoncino… Questo minestrone (ricordato dall’Artusi e dal Righi Parenti) non smentisce tale fama, poiché somiglia molto al cacciucco per quanto riguarda la preparazione. Si parte da una base comune di ingredienti, le verdure ed il riso; la differenza sta nell’aggiunta di rigatino o cotenna o zampuccio di maiale ecc. La ricetta che segue è quella tradizionale della mia famiglia, ovvero con l’osso del prosciutto.

Ingredienti per 5-6 porzioni

  • 250 gr. riso
  • 250 gr. fagioli
  • 250 gr. spinaci puliti
  • 5 o 6 foglie di bietola
  • 1 zucchina
  • 1 grossa patata
  • 1 o 2 carote
  • 2 coste di sedano,
  • 2 pomodori
  • 1/2 cipolla rossa
  • 1/2 o 1/4 cavolo verza
  • 40 gr. prosciutto con cotenna (fetta tagliata spessa)
  • oppure, meglio, un osso di prosciutto
  • 40 gr. rigatino (una fetta tagliata spessa)
  • Olio extravergine d’oliva
  • 1,5 lt. di brodo di carne
  • un osso di prosciutto (oppure uno zampuccio di maiale, lessato a parte e utilizzando l’acqua di cottura come brodo)
  • parmigiano
    sale, pepe

Preparazione

In una pentola versare 2 litri d’acqua, salare e portare all’ebollizione. Se si decide di utilizzare lo zampuccio, metterlo a bollire a parte.
Non appena l’acqua bolle, mettere a sbollentare per cinque minuti il cavolo, la bietola, gli spinaci. Pelare e tagliare a cubetti le patate e i pomodori, dei quali è bene togliere tutti i semi.

Nella pentola dove cuocerà il minestrone far soffriggere, leggermente e in due cucchiai d’olio, un trito di carota, sedano, meta della cipolla, prezzemolo e il rigatino. Una volta sentito il profumo del soffritto, aggiungere le verdure precedentemente scolate con un colino, e farle insaporire qualche minuto.
Poco alla volta aggiungere la restante cipolla, le zucchine, le patate e i pomodori pelati e tagliati a dadini e il brodo. Questo è il momento di mettere a cottura l’osso di prosciutto, altrimenti il prosciutto con le cotenne o lo zampuccio spellato, tolte le ossa delle dita e spezzettato a dadini.

Far sobbollire per almeno dieci minuti, quindi versare il riso.
Cuocere ancora per una quindicina di minuti, a seconda del riso utilizzato, girando spesso per evitare che si attacchi al fondo.
Il minestrone deve risultare piuttosto denso.
Al termine, se è stato usato l’osso di prosciutto, toglierlo lasciando i pezzetti di carne nel minestrone.

Far raffreddare e servire tiepido con una spolverata di parmigiano. Nei mesi estivi si può anche servire freddo. Non gelato ma a temperatura ambiente, scodellato in modo che, grazie al parmigiano ed alle parti grasse e callose del maiale, si formi una specie di pellicola in superfice.
E i fagioli? Essendo un piatto con molti ingredienti di diversa specie e con tempi di cottura differenti, la successione dipende dalla materia prima utilizzata.
Se si usano fagioli lessati, allora devono essere lessati a pate e non completamente, e si aggiungono insieme al riso. Se si usano fagioli secchi allora devono essere ammollati almeno dodici ore e messi a cuocere subito, insieme alle carote.

Questa ricetta è stata inserita nella categoria dei primi, ma dato l’alto contenuto calorico e, da un punto di vista nutrizionale, la completezza degli alimenti (c’è proprio tutto: carboidrati, proteine, vitamine ecc.), può essere considerato un eccellente piatto unico.

Abbinamento

Vino Rosso delle Colline Livornesi

Difficoltà

MEDIA

Spunti & trucchi

Per “alleggerire” il piatto utilizzare l’acqua delle verdure invece del brodo.

In alternativa al prosciutto o lo zampuccio si può utilizzare il cotechino.

Minestra sulla Palla (Minestra di Cavolfiore)

Ricetta della cucina povera livornese, si tratta di un’evoluzione della “zuppa di cavolfiore” di origine ebraica. L’ingrediente principale è la palla del Cavolfiore con le foglie che la racchiudono. Possono essere usate più o meno foglie a seconda del gusto personale

Nella foto sopra la minestra è stata preparata senza il pomodoro.

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Ingredienti per 4 porzioni

  • 1 palla di cavolfiore
  • 300 gr. di pasta
  • Un cucchiaio di concentrato
  • 100 ml. Olio extravergine d’oliva
  • 4 filetti d’acciuga dissalati
  • 12 fette di pane abbrustolito
  • Un cucchiaio di concentrato
  • 100 ml. Olio extravergine d’oliva

Preparazione

La zuppa

In una casseruola, rosolare le acciughe in olio abbondante, aggiungere il cavolo tagliato a pezzetti insieme al concentrato di pomodoro e coprire di acqua. Lasciar cuocere per almeno venti minuti.
Al momento di servire versare la salsa ottenuta sulle fettine di pane abbrustolito, distese nel piatto e profumate con un filo di olio.

Questa appena descritta è la ricetta originale ebraica, come riporta O. Chelli in “Livorno: il mediterraneo in cucina”, ma i livornesi, nel tempo, hanno modificato la ricetta togliendo le acciughe, utilizzate poi nelle “Palle”; hanno poi preferito la pasta al pane e, naturalmente, hanno aggiunto una punta di peperoncino piccante.

La minestra

In una pentola, mettere a lessare il cavolo in acqua abbondante. A parte soffriggere due fette di cipolla tritata con l’olio, il peperoncino e il concentrato, quindi aggiungere il soffritto al cavolo che bolle.

A cottura ultimata, dopo circa venti minuti, versare la pasta: si utilizzano penne (“scole” come dicevano i nostri nonni) o spaghetti spezzettati.

Servire la minestra calda con, a piacere, una grattata di formaggio

Abbinamento

Rosso Colline Pisane

Difficoltà

BASSA

Spunti & trucchi

Lessare la palla del cavolo, tagliato a mazzetti, in abbondante acqua salata con un cucchiaio di aceto e scoperto evita il diffondersi del caratteristico “odore”.

Crostata Limone e Crema

Semplice dolce con gradevole contrasto limone e crema. Ottimo anche come fine pasto lascia il palato pulito e fresco.

Ingredienti per 6-8 porzioni

  • Per la frolla
  • 250 gr. farina
  • 150 gr. zucchero
  • 100 gr. burro + 20 per imburrare la teglia
  • 1 uovo intero
  • 1 tuorlo
  • 250 gr. di marmellata o confettura di limoni
  • 1 bustina di gelatina per dolci
  • Per la crema
  • 1/4 lt. di latte
  • 1/2 stecca di vaniglia
  • 75 gr. di zucchero fino
  • 2 tuorli d’uovo
  • 25 gr. di farina

Preparazione

Preparare la crema pasticcera come da ricetta.

Preparare prima gli ingredienti in modo che siano a temperatura ambiente al momento dell’utilizzo (soprattutto il burro, che deve essere morbido).

Mescolare in una bacinella i 150 gr. di zucchero con la farina, un pizzico di sale e pizzico di bicarbonato. Aggiungere, al centro, le uova, il burro fatto a pezzettini. Grattugiare sopra la scorza del limone. Mescolare dapprima con una forchetta e poi con le dita in modo da non surriscaldare troppo l’impasto. Deve essere morbido e deve attaccarsi appena alle mani. Eventualmente aggiungere farina. Fare una “palla” con l’impasto, e mettere a riposare in frigorifero almeno trenta minuti. Separare un quarto dell’impasto e metterlo da parte per la decorazione. Stendere la frolla su di un foglio di carta da forno formando un disco o un rettangolo dela misura della teglia. Dovrebbe avere lo spessore tra mezzo e un cm. Imburrare la teglia e capovolgerci la frolla appena stesa, poi togliere la carta. Sistemare la frolla al bordo e versare la marmellata sul fondo e sopra stendere la crema. Con la frolla rimasta creare il bordo della crostata e la griglia di decorazione arrotolandola o spianandola e tagliandola a strisce.

Mettere in forno a 180° per 30 minuti. Controllare la cottura verso 25 minuti: la crostata deve biscottare e la crema scurirsi a macchie. togliere dal forno e far raffreddare qualche minuto. Preparare la gelatina e coprire la crostata aiutandosi con un pennello.

Abbinamento

Limoncelloo

Difficoltà

BASSA

Spunti & trucchi